«Pace a voi!»

«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho»

Non abbiate paura. Sono io, in carne e ossa! Non un fantasma o uno spirito!

Le più antiche notizie rinviano al tempo in cui a Roma sul trono imperiale sedeva Domiziano (81-96), della dinastia dei Flavi.
Apparteneva alla famiglia dei Flavi anche Domitilla, giovanissima cugina dell’imperatore, “pecora nera” nella famiglia imperiale, perché cristiana.
Promessa sposa, già da bambina, ad Aureliano, di nobile famiglia senatoria, venne dissuasa dalle nozze da Marone, insieme ai suoi amici Eutiche e Vittorino, cristiani anch’essi.
Aureliano spinse così l’imperatore a condannarla all’esilio sull’isola di Ponza.
Accompagnarono Domitilla, per curarne la formazione, anche i tre amici cristiani Marone, Eutiche e Vittorino, che agli occhi di Aureliano apparvero come i responsabili del rifiuto da parte di Domitilla.
Marone fu condannato ai lavori forzati e inviato sulla Salaria, a 130 miglia da Roma, dove morì nell’anno 100.

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de “La Domenica”