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Dilexit nos
Enciclica di Papa Francesco
sull'amore umano e divino
del Cuore di Gesù Cristo.
24 ottobre 2024.
Enciclica dell'amore e... dei panzerotti

Settimana n. 47/52
Giorni: 324 passati;
ne mancano 42 alla fine
dell'anno
(bisestile)

Un pensiero al giorno
Le abitudini sono come una fune.
Ne intrecciamo un trefolo ogni giorno
e ben presto non riusciamo più a spezzarle


841 - Thetford, Inghilterra, 20 novembre 870
Re dell'Estanglia, territorio costituito dalle contee di Norfolk e Suffolk, il martire Edmondo è patrono dell'Inghilterra. Nato attorno all'841, Edmondo visse in un secolo, il IX, che era caratterizzato dalle razzie degli occupanti danesi secondo un metodo collaudato: l'assedio e la richiesta di una taglia per risparmiare persone e cose. Edmondo, invece, nell'869, non si piegò al ricatto e ingaggiò battaglia con il suo piccolo esercito ma venne sconfitto e fatto prigioniero. A Edmondo furono promesse la salvezza e il mantenimento della corona se avesse rinnegato la sua fede religiosa e si fosse dichiarato vassallo dei danesi. Rispose senza esitazione per due volte no e così venne trafitto dalle frecce dei vincitori. Riposa a Bury St. Edmund, ad una cinquantina di chilometri da Cambridge.


In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. 
(Lc 19,11-28)