Nulla è perduto, se si ama davvero. Si può così sintetizzare la vicenda terrena di Santa Margherita da Cortona che, proprio grazie all’amore, riesce a dare un’impronta e una svolta alla propria vita fino a raggiungere le vette della contemplazione e della carità.
Nata a Laviano (Perugia) nel 1247, orfana all’età di 8 anni di una mamma premurosa che la adorava, viene affidata a una matrigna dal carattere duro, in mezzo a maltrattamenti ed angherie. Bellissima e, per questo, ammirata e corteggiata, a 18 anni scappa di casa per realizzare il suo sogno d’amore con un diciottenne nobile di Montepulciano, che non la sposa neppure quando nasce un figlio, e che muore assassinato nove anni dopo. La tradizione racconta di un cagnolino che la guida a ritrovarlo cadavere, in un bosco.
Di straordinaria bellezza, ma motivo di scandalo per l’epoca perché di umili origini e ragazza madre, Margherita viene allontanata dai parenti dell’uomo e dalla propria famiglia: da un giorno all’altro, passa dalle agiatezze di una vita mondana e dispendiosa alle misere condizioni di una ragazza sola con un figlio da crescere, senza un tetto e senza di che mangiare. Qualche biografo sostiene che Margherita per far fronte alla sua misera condizione arrivi a prostituirsi (per questo è invocata come protettrice delle prostitute).
Ben presto però cambia vita. Stabilitasi a Cortona, con l’aiuto compassionevole di alcune persone, trova una casa e un lavoro come assistente alle donne partorienti. Avviene così la sua metamorfosi, con la riscoperta della sua dignità di donna e il recupero della forza della propria fede. Educa il figlio, che si farà poi francescano, e conquistata dall’ideale del poverello di Assisi si dedica agli ammalati poveri, visitandoli e curandoli a domicilio, scoprendo in se stessa una volontà e un talento di organizzatrice che neppure lei sapeva di possedere. Raduna attorno a sé un gruppo di volontarie e insieme a loro organizza una rete di carità per chiunque ha bisogno di aiuto. Riesce a contagiare nel suo progetto caritativo le famiglie nobili della zona, che mettono a sua disposizione risorse con le quali, già nel 1278; riesce ad aprire il primo ospedale per i poveri di Cortona, l’ospedale della Misericordia. Scende in piazza, quando è necessario, per pacificare gli animi e per rasserenare il turbolento clima politico del suo tempo. Ma, soprattutto, Margherita si dedica ad una intensa preghiera e ad una grande penitenza, che la portano alle più alte vette della mistica, nella Rocca sopra Cortona, dove ha ricavato una piccola cella in cui vive gli ultimi anni in meditazione e solitudine.
Qui muore il 22 febbraio 1297, ad appena 50 anni. Nel 1728, dopo più di 4 secoli, la Chiesa la proclama santa ad opera di Benedetto XIII. Margherita diventa così una gloria dell’Ordine Francescano e la patrona di Cortona, che da sette secoli custodisce il suo corpo incorrotto.