Ministri Straordinari della Comunione

Il Ministero straordinario della Comunione, istituito nel 1973 con il documento Immensae Charitatis (della Congregazione per la disciplina dei Sacramenti), nasce dalla coscienza che l’Eucaristia è fonte e culmine della vita cristiana. La presenza di malati, anziani e persone impedite a partecipare direttamente alla celebrazione eucaristica, esige improrogabili risposte di carità.
Queste persone vanno aiutate in tanti modi e anche a loro va data la possibilità di scoprire l’importanza di unirsi, non solo spiritualmente, ma anche sacramentalmente, alla Comunità che celebra l’Eucaristia nel Giorno del Signore. Per permettere agli infermi, agli anziani ed eventualmente coloro che li assistono, di partecipare all’Eucaristia, il parroco individua persone idonee (maturità umana, vita cristiana, sensibilità e apertura agli altri, capacità) che frequenteranno un tempo di formazione, offerto dal Vicariato di Ginevra e da eventuali altri momenti formativi organizzati dalla nostra missione.
“Ministro” nell’opinione comune è un titolo che dice importanza, prestigio, e da l’idea di qualcosa di grande, di ufficiale, di distanza. Per la Chiesa, invece, evidenzia la dimensione di servizio alla Comunità. Essere ministro è essere capace di essere amico.
“Straordinario” significa non permanente, temporaneo, ausiliario e subordinato alla responsabilità del Vescovo che dà il mandato.
“Della Comunione” definisce il distribuire la Comunione ai fedeli. La cura pastorale dei malati, però, è compito dell’intera Comunità cristiana. Nel Corpo di Cristo, se un membro soffre, soffrono on lui tutti gli altri membri (1 Cor 12,26). Tutti i fedeli devono partecipare, per quanto è possibile, a questo mutuo servizio di carità tra le membra del Corpo di Cristo. L’amore non si può delegare.
